Eccoti all'Orto Sinergico

Eccoti all'Orto Sinergico

Lavora con la natura e non contro di essa

Lavora con la natura
e non contro di essa

Un metodo di coltivazione naturale che si basa sull’osservazione e il rispetto degli equilibri naturali del suolo e delle piante

Un metodo di coltivazione naturale che si basa sull’osservazione e il rispetto degli equilibri naturali del suolo e delle piante

Sviluppato dall'agronoma Emilia Hazelip, ispirandosi al lavoro del giapponese Masanobu Fukuoka, pioniere dell’agricoltura naturale

Sviluppato dall'agronoma Emilia Hazelip, ispirandosi al lavoro del giapponese Masanobu Fukuoka, pioniere dell’agricoltura naturale

Tre principi fondamentali

Tre principi fondamentali

Non lavorare il terreno

Nel suolo vive un ecosistema complesso di microrganismi, lombrichi, funghi e batteri che mantengono la fertilità in modo naturale. Lavorando il terreno con zappe o aratri, questo equilibrio viene distrutto: si rompe la struttura, si ossida la materia organica e si uccidono molti organismi utili. In un orto sinergico, si lavora solo all’inizio, per creare i bancali, poi non si tocca più il suolo. Così, nel tempo, la fertilità aumenta da sola e il terreno diventa più soffice e ricco.

Favorire la biodiversità

Coltivare più specie insieme (consociazione) aiuta le piante a proteggersi a vicenda da parassiti, malattie e carenze nutritive. Alcune piante, come le leguminose, fissano l’azoto nel terreno; altre, come il basilico o il tagete, respingono insetti dannosi. Inoltre, la rotazione delle colture (cioè non coltivare sempre la stessa pianta nello stesso posto) impedisce che il suolo si impoverisca e limita la diffusione di malattie specifiche. Questo approccio imita la natura, dove non esistono monoculture.

Proteggere il suolo (pacciamatura)

Il terreno, in natura, non è mai nudo: è sempre coperto da foglie, erba secca o altra materia organica. L’orto sinergico imita questo comportamento usando la pacciamatura (es. paglia, foglie, compost vegetale) per coprire i bancali. Questa copertura: - trattiene l’umidità, riducendo la necessità di irrigazione - nutre il suolo, perché si decompone lentamente - protegge la vita del suolo, mantenendolo fresco e riparato - limita la crescita di colture indesiderate

Non lavorare il terreno

Nel suolo vive un ecosistema complesso di microrganismi, lombrichi, funghi e batteri che mantengono la fertilità in modo naturale. Lavorando il terreno con zappe o aratri, questo equilibrio viene distrutto: si rompe la struttura, si ossida la materia organica e si uccidono molti organismi utili. In un orto sinergico, si lavora solo all’inizio, per creare i bancali, poi non si tocca più il suolo. Così, nel tempo, la fertilità aumenta da sola e il terreno diventa più soffice e ricco.

Strati di una food forest

Coltivare più specie insieme (consociazione) aiuta le piante a proteggersi a vicenda da parassiti, malattie e carenze nutritive. Alcune piante, come le leguminose, fissano l’azoto nel terreno; altre, come il basilico o il tagete, respingono insetti dannosi. Inoltre, la rotazione delle colture (cioè non coltivare sempre la stessa pianta nello stesso posto) impedisce che il suolo si impoverisca e limita la diffusione di malattie specifiche. Questo approccio imita la natura, dove non esistono monoculture.

Proteggere il suolo (pacciamatura)

Il terreno, in natura, non è mai nudo: è sempre coperto da foglie, erba secca o altra materia organica. L’orto sinergico imita questo comportamento usando la pacciamatura (es. paglia, foglie, compost vegetale) per coprire i bancali. Questa copertura: - trattiene l’umidità, riducendo la necessità di irrigazione - nutre il suolo, perché si decompone lentamente - protegge la vita del suolo, mantenendolo fresco e riparato - limita la crescita di colture indesiderate

Non lavorare il terreno

Nel suolo vive un ecosistema complesso di microrganismi, lombrichi, funghi e batteri che mantengono la fertilità in modo naturale. Lavorando il terreno con zappe o aratri, questo equilibrio viene distrutto: si rompe la struttura, si ossida la materia organica e si uccidono molti organismi utili. In un orto sinergico, si lavora solo all’inizio, per creare i bancali, poi non si tocca più il suolo. Così, nel tempo, la fertilità aumenta da sola e il terreno diventa più soffice e ricco.

Favorire la biodiversità

Coltivare più specie insieme (consociazione) aiuta le piante a proteggersi a vicenda da parassiti, malattie e carenze nutritive. Alcune piante, come le leguminose, fissano l’azoto nel terreno; altre, come il basilico o il tagete, respingono insetti dannosi. Inoltre, la rotazione delle colture (cioè non coltivare sempre la stessa pianta nello stesso posto) impedisce che il suolo si impoverisca e limita la diffusione di malattie specifiche. Questo approccio imita la natura, dove non esistono monoculture.

Proteggere il suolo (pacciamatura)

Il terreno, in natura, non è mai nudo: è sempre coperto da foglie, erba secca o altra materia organica. L’orto sinergico imita questo comportamento usando la pacciamatura (es. paglia, foglie, compost vegetale) per coprire i bancali. Questa copertura: - trattiene l’umidità, riducendo la necessità di irrigazione - nutre il suolo, perché si decompone lentamente - protegge la vita del suolo, mantenendolo fresco e riparato - limita la crescita di colture indesiderate

I tuoi prossimi passi alla scoperta della Kenkō Food Forest

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Continua il percorso attraverso i QR Code che troverai nella Kenkō Food Forest

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Creato da Stefano Coco | Riccio Blu

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